64 | Quaderni della Pergola Sono particolarmente legato alle sale ballo, dove ho svolto diversi progetti di tirocinio e poi il corso del Centro di Avviamento all’Espressione. In quelle sale, inclinate come il palco della Pergola, avviene il lavoro teatrale vero, la preparazione degli spettacoli, i laboratori e si gettano le basi per la crescita dei nuovi attori. — Luca giovane abbonato TTYC-under 30 Mi piace molto salire le scalette all’ingresso del Teatro e attraversare il marmo del foyer, curiosa di quel che sarà. — Antonella giovane abbonata TTYC-under 30 Che cosa vi è mancato di più del teatro nel periodo di chiusura a causa della pandemia? Mi è mancato l’appuntamento settimanale, perché anche se non conosco personalmente le persone che vengono a teatro nel mio stesso giorno della settimana, sono tutte facce note, si ha l’impressione di andare tutti insieme ad assistere ad uno spettacolo. È un’esperienza comunitaria. E questo, la presenza del resto del pubblico, è un elemento che non può essere sostituito. — Gianfranco abbonato I contatti con il teatro stesso, con le persone. La televisione non supplisce ad una mancanza di questo tipo. Guardo la TV, ma godere del teatro a teatro, e del cinema al cinema, è tutta un’altra storia. — Franca abbonata Frequento vari teatri fiorentini, quindi per me il teatro è fondamentale. Durante la pandemia ho provato una sensazione di vuoto, un silenzio tutto attorno che mi dava fastidio. Un silenzio culturale cui si poteva in parte supplire leggendo libri, ma io preferisco il teatro alla lettura, perché il teatro è vita. — Fiorella abbonata Mi è mancato il condividere una storia per qualche ora con decine e decine di persone. Mi è mancato il momento in cui ci si accorge che le luci si stanno spegnendo durante quella conversazione così interessante con l’amica accanto. Mi è mancato aspettare che gli applausi e le voci si spegnessero, mentre guardavo il soffitto decorato e pensavo allo spettacolo appena finito. — Antonella giovane abbonata TTYC-under 30
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