73 Quaderni della Pergola | di acque minerali locali. Allo stesso tempo, però, eri costretto a sacrificare i rapporti personali: le tournée all’epoca duravano otto mesi, per cui rischiavi di diventare un eremita, che intratteneva rapporti per lo più a distanza. Quando veniva il momento di pagare la compagnia, davo ad ogni componente anche 50.000 lire in gettoni telefonici SIP, che erano quasi più apprezzati dei contanti. Per la natura del mio lavoro, ero comunque quello che telefonava di più, dato che dovevo riuscire a comunicare con il produttore: ci davamo appuntamenti telefonici in albergo o utilizzavamo, se c’era, il telefono del cineteatro di paese. Una volta, in Molise, sono dovuto andare a casa del sindaco per poter chiamare Roma.” Dopo un’esperienza di cinque anni con Arbore e dodici anni al Parioli con Maurizio Costanzo, Dario ha preparato nuovamente la valigia ed è ripartito in tournée, facendo anche tappa al Teatro della Pergola con Mettici la mano. “Ho vissuto una situazione idilliaca, è uno spettacolo che farei a vita. Siamo riusciti a fare squadra; nella compagnia si è creata quell’atmosfera tipica degli anni passati e che non ritrovavo da tanto. A volte, ci sono attori capricciosi, che sembrano lì per sbaglio; in questo caso, invece, tutti avevano voglia di essere lì. Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo.” Sono sul punto di chiedergli quale è la caratteristica principale che un amministratore di compagnia deve assolutamente avere, ma mi precede: “Mi piace lasciare un buon ricordo nei teatri da cui passo, anche se ultimamente, quando torno, capita sempre più spesso di cercare qualcuno conosciuto in passato e che non c’è più, purtroppo. Mi so far voler bene. Ci sono addirittura gestori di ristoranti che mi telefonano, con i quali è nato un rapporto di amicizia dopo le numerose volte che ci siamo fermati da loro dopo lo spettacolo. Mi è successo anche a Firenze: in due secondi e mezzo ero di casa.” DISEGNO LAVINIA BUSSOTTI
RkJQdWJsaXNoZXIy NDMxMQ==