Quaderni della Pergola - Dove eravamo rimasti - Fondazione Teatro della Toscana

6 | Quaderni della Pergola eseguito per l’occasione da Piero Pelù. Sono gli stessi spazi che fungevano da rifugio antiaereo per gli abitanti del centro storico nella Firenze occupata dai nazisti. Durante il passaggio del fronte a Firenze, il cosiddetto “periodo d’emergenza” dell’estate 1944, la Pergola era normalmente chiusa al pubblico, ma non ai suoi “abitanti”, a cui si aggiunsero anche alcune famiglie che vivevano nei pressi dei ponti distrutti dai tedeschi per rallentare il passaggio degli alleati. Ritornare in questi luoghi con Bunker Kiev è un po’ come dimostrare che, in tutti questi decenni, l’Occidente non ha imparato la lezione. Si evoca quel senso di solitudine e al tempo stesso di estrema condivisione, quei momenti di paura e di profondo abbandono che si possono provare quando tenti di salvarti la vita. E sopra di te sai che l’umanità dà il peggio di sé. Com’è scandito il tempo all’interno di un bunker? Io racconto come molti dettagli, a cui in genere non si pensa, diventino sostanziali nel momento in cui la tua esistenza viene scandita dal rifugio nel bunker. È un rituale che viene comunicato in diretta TV con spot che si susseguono ogni tre-quattro minuti: “Quando senti l’allarme antiaereo devi portarti nel più vicino luogo protetto.” E questi ambienti sono circa cinquemila, in tutta Kiev, e sono ovunque: in un seminterrato, in un magazzino, in una stazione della metropolitana, nel deposito di un cinema o di un mercato ortofrutticolo. Sono diversi i luoghi in cui ti trovi costretto a stare per un periodo di tempo che può variare, da mezz’ora fino ad alcune ore: stai insieme ad alcune decine di sconosciuti di cui non sai niente. Esci di casa la mattina per andare a lavorare, acquistare un farmaco o fare visita ad una persona che non sta bene: da un momento all’altro può accadere che suoni la sirena dell’allarme aereo e tu devi correre a rifugiarti in un buco della terra che può variare, in base a dove ti trovi in quel preciso momento. Se quel giorno sei, per tue motivazioni personali e quotidiane, vicino ad una caserma, ad un impianto militare o ad un edificio pubblico, può accadere che in prossimità ci sia un luogo bombardato: quei momenti diventano terribili, se ne va la luce, i rumori di sopra sono fortissimi… Documento relativo al censimento dei rifugi antiaerei (1941). Archivio Storico dell’Accademia degli Immobili (Teatro della Pergola). Nella pagina accanto, il manifesto di Bunker Kiev è di Walter Sardonini Dopo le prime performance, in un’ideale staffetta teatrale e testimoniale, Massini ha consegnato il testo nelle mani di altri interpreti, anche della società civile: Maddalena Amorini, Lorenzo Antolini, Greta Bendinelli, Sara Bosi, Lorenzo Carcasci, Luisa Cattaneo, Anastasia Ciullini, Hanna Donchenko (attrice ucraina), Marco Giorgetti, Luca Pedron

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