Quaderni della Pergola - Dove eravamo rimasti - Fondazione Teatro della Toscana

79 Quaderni della Pergola | LA PRIMA ESPERIENZA Il diploma d’Accademia è arrivato in un periodo di intensa attività perché da subito la Fondazione Teatro della Toscana si è preoccupata di avvicinarci al mondo del lavoro grazie a numerosi progetti ed alcune produzioni ed è stato in quest’occasione che ho conosciuto Andrée Ruth Shammah. Il nostro primo incontro esplosivo non poteva che dare inizio ad un percorso speciale: mezz’ora per preparare un monologo in dialetto lombardo. Tanta è stata l’emozione per quel provino che non ricordo minimamente cosa feci né come, fatto sta che nel 2018 debuttavamo al Teatro della Pergola di Firenze con I Promessi Sposi alla Prova. “La parola che pronunciata si fa vita, si fa carne, si fa ossa” non è solo una battuta del Maestro del testum testoriano, è lo slogan di un modo di affrontare la recitazione e del “farsi attori” che nella mia anima ha fatto scacco con tutto quello che avevo imparato fino a quel momento: la mia ossessionata ricerca del Costiano corpo-voce in scena, è diventata anche l’esperienza della voce che dicendo diventa corpo, forma e poesia. IL MESTIERE Successivamente ho avuto la possibilità di affrontare insieme a lei anche La Maria Brasca di Testori ed il grandissimo Molière, e proprio durante queste esperienze ho capito la terza e più importante regola di questo gioco: parlare e non recitare. Dopo la scuola, dopo la tecnica, i toni e gli effetti, c’è la recitazione. Questa è fatta di lavoro duro, umiltà e concentrazione. Essere attori è stare sulle battute, con rigore e disciplina, trasmettere il senso e le intenzioni di un testo, mettendosi “da parte” perché il testo possa essere in tutta la sua forza. del gioco:

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