Il 22 giugno 1718, in occasione del debutto dell’opera Scanderbeg di Antonio Vivaldi, il Teatro della Pergola apriva le porte ai suoi primi spettatori paganti. Fino a quel momento, infatti, a partire dalla sua inaugurazione avvenuta nel 1657, il Teatro aveva ospitato eventi riservati esclusivamente alla corte medicea e ai suoi invitati.
Passati da poco trecento anni da quel momento così significativo per la storia del nostro Teatro, abbiamo pensato di dedicare un omaggio all’elemento indispensabile dello spettacolo, lo spettatore.
La mostra racconta l’evoluzione del pubblico della Pergola nel corso del tempo, alla scoperta di usi e costumi, curiosità e aneddoti, mode e (cattive) abitudini.
INAUGURAZIONE MOSTRA
Martedì 4 febbraio 2020, ore 18
Sala Oro del Teatro della Pergola
5 febbraio - 4 marzo 2020
dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.30
e, per i possessori dei relativi tagliandi di ingresso, in occasione di spettacoli, concerti e visite guidate
VISITE TEMATICHE
Mercoledì 12 febbraio
ore 17.30
IL SEICENTO: LO SPETTACOLO MERAVIGLIOSO
Mercoledì 19 febbraio
ore 17.30
IL SETTECENTO: ALL’ITALIANA, IL PUBBLICO
Mercoledì 26 febbraio
ore 17.30
L’OTTOCENTO: LA CAPITALE DEI VEGLIONI
Mercoledì 4 marzo
ore 17.30
IL NOVECENTO: SPORT ED ELEGANZA TRA LE DUE GUERRE
Spettatori. Il Teatro della Pergola e il suo pubblico
- una mostra del
Centro Studi del Teatro della Pergola
- a cura di
Gabriele Guagni
- progetto grafico e allestimento
Daniela Lotti / SocialDesign
- organizzazione e collaborazione alle ricerche
Valentina De Matteis
- illustrazioni
Francesco Zorzi
- immagini “Uno spettacolo di pubblico”
Archivio Storico Foto Locchi
- exhibit interattivi
SPACE Spa
- costumi
Laboratorio d’Arte del Teatro della Pergola
- progetto struttura espositiva
Goffredo Serrini e Claudio Zagaglia / SocialDesign
- realizzazione struttura espositiva
ACME04
- montaggio mostra
Reparto tecnico del Teatro della Pergola
- hanno collaborato
Maria Alberti, Elena Bianchini, Claudia Filippeschi, Adela Gjata, Walter Sardonini, Eleonora Sgherri
- si ringrazia
Fondazione Giorgio Cini, Gallerie degli Uffizi
- foto
Filippo Manzini