Dove finisce la libertà dell’arte e da dove inizia il bisogno di essere politicamente corretti? Possiamo fare arte senza essere insensibili? Queste sono alcune importanti domande sollevate dal nuovo spettacolo di Jeton Neziraj, diretto da Blerta Neziraj.
Attraverso la prospettiva del controverso vincitore del Premio Nobel per la Letteratura, Peter Handke, una troupe pan-europea di artisti naviga all’interno del delicato equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità sociale a teatro.
The Handke Project ha come nucleo narrativo la decisione controversa di celebrare Handke, nonostante il suo dichiarato e ben documentato sostegno nei confronti di Slobodan Milosević. Questo suo sostegno si ampliò a tal punto da portarlo a tenere un’orazione al suo funerale. Lo spettacolo prende questo momento come punto di partenza per esplorare come viene valorizzata e promossa l’arte quando supera i limiti della fondamentale dignità umana, dei valori umani e dell’etica.
Artisti dal Kosovo, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Italia, Macedonia del Nord, Francia, Monte Negro e Germania discutono delle “follie di Peter” anche alla luce della guerra in Ucraina, in un tempo in cui molte istituzioni culturali europee stanno chiedendo agli artisti russi di prendere pubblicamente posizione rispetto a essa.