Una commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. Giorgio Gallione dirige Lodo Guenzi in Trappola per topi di Agatha Christie, traduzione e adattamento di Edoardo Erba. La neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento, sono gli ingredienti succosi e intriganti che “intrappoleranno” il pubblico.
La trama è ferrea e incalzante, impregnata di suspense e ironia, e abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre e ambigue, tanto da stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. Insomma, un mix di rigore ed eccentricità. La potenza senza tempo di Agatha Christie gioca seriamente con un’opera “chiusa” e precisa come una filigrana, che però lascia spazio all’invenzione e alla sorpresa. In questo la scelta di Lodo Guenzi come protagonista è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza.