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Presso la sede del Teatro della Pergola di Firenze sono conservati:

  • l’archivio storico dell’Accademia degli Immobili, dichiarato di notevole interesse storico dal 1972 ai sensi dell'ex art. 13 del d.lgs. 42/2004, che conserva i materiali riguardanti l’attività del teatro dal 1645 al 1942 (di particolare rilevanza la serie dei manifesti, completamente digitalizzata);
  • l’archivio storico e corrente del Teatro della Pergola, costituito dai materiali prodotti nella gestione di tutte le attività dal 1942 a oggi, documenta in particolare gli spettacoli rappresentati con locandine, manifesti, fotografie, programmi di sala, corrispondenze, rassegna stampa, contratti e resoconti amministrativi;
  • i fondi di artisti e operatori teatrali particolarmente legati al Teatro della Pergola, tra cui i fondi di Orazio Costa (regista tra i massimi esponenti della pedagogia teatrale europea), Arnoldo Foà (attore prolifico tra i più amati del Novecento), Paolo Emilio Poesio (critico autorevole della scena italiana della seconda metà del Novecento), Valerio Valoriani (regista e operatore culturale), Renzo Tian (critico, accademico e organizzatore teatrale). 

Contatti e orari di apertura 

 

Teatro della Pergola

martedì dalle 14:30 alle 17:30, mercoledì dalle 10 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 17:30, giovedì dalle 10 alle 13:30

055.2264334

centrostudi@teatrodellatoscana.it

Accesso e consultazione

su appuntamento previa prenotazione tramite mail e, limitatamente ai documenti conservati presso l’Accademia degli Immobili, dietro lettera di autorizzazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana. 

Foto Filippo Manzini

Accademia degli Immobili

 

La storia dell'Accademia degli Immobili è strettamente intrecciata alla storia del Teatro della Pergola di Firenze: essa, infatti, ne è stata la proprietaria fino al 1942, anno in cui il teatro è stato ceduto all'Ente Teatrale Italiano. L'archivio, collocato in alcuni locali di proprietà dell'Accademia situati all'interno del teatro, contiene documenti che testimoniano, insieme all'attività propria dell'Accademia, anche le fasi di costruzione, di trasformazione e di gestione del teatro nei primi 300 anni di vita.

 

L’Archivio si compone di oltre 1500 unità suddivise in 32 serie e contenenti varie tipologie documentarie. I documenti più antichi risalgono al 1644 e riguardano l'attività dell'Accademia dei Concordi, che precedette quella degli Immobili. Le carte più recenti risalgono agli anni '70 del Novecento e contengono alcuni verbali delle ultime adunanze degli accademici.

 

L’Archivio degli Immobili è stato riordinato e inventariato nei primi anni Duemila grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dando luogo, nel 2010, a un inventario a stampa consultabile anche online.

 

Consulta l'inventario

Archivio Teatro della Pergola

 

L’Archivio comprende tutti i materiali inerenti all’attività e le stagioni del Teatro della Pergola a partire dal 1942, anno di nascita dell’Ente teatrale Italiano (ETI) che, dopo la gestione dell’Accademia degli Immobili, guidò il Teatro fino al 2010. Di questi sono stati digitalizzati oltre 10.000 documenti (manifesti e locandine, materiali promozionali, foto di scena, rassegna stampa, materiale amministrativo). È inoltre presente un database che descrive oltre 2700 spettacoli ed eventi ospitati al Teatro della Pergola dal 1942 al 2011, per un totale di oltre 13.000 record sull'opera rappresentata (date di rappresentazione, titolo, autore del testo) e sul cast artistico (interpreti/personaggi, regia, luci, costumi, ecc.). 
 
L’Archivio comprende inoltre un fondo digitale che raccoglie oltre 1000 immagini e documenti bibliografici sulla storia artistica e architettonica del Teatro della Pergola, ordinati sia cronologicamente che per tematiche trasversali. 

Fondi di personalità

Orazio Costa

Biografia

Regista, pedagogo e dramaturg tra i più rilevanti della scena italiana del Novecento, Orazio Costa nasce a Roma il 6 agosto 1911 da padre dalmata e madre corsa, entrambi insegnanti. Già negli anni del liceo conosce Silvio D’Amico, fondatore dell’Accademia d’Arte Drammatica, e ne segue gli insegnamenti come allievo attore, prima, e successivamente, dopo la laurea in lettere, come allievo regista. La sua attività artistica e pedagogica si nutre del pensiero di D’Amico prima e di Jacques Copeau dopo, di cui diviene assistente alla fine degli anni Trenta, particolarmente importante per la definizione del metodo mimico, che Costa applica nelle realizzazioni registiche e che insegnerà ai suoi allievi nel corso di tutta la sua vita. Parallelamente all’attività registica con il Piccolo Teatro di Roma e il Piccolo di Milano sviluppa l’attività pedagogica che inizia nel 1944 alla cattedra di regia all’Accademia di Roma, incarico che manterrà fino al 1976, per poi riprenderlo nel triennio 1991-1993. Tra le numerose esperienze di insegnamento a cui si dedicherà, di particolare rilevanza è l’esperienza condotta a Firenze con la nascita del Gruppo MIM-Centro di avviamento all’Espressione dal 1979, dove promuoverà e perfezionerà il suo metodo mimico fino al momento della sua morte, che avverrà a Firenze il 14 novembre 1999. Costa ha formato alcuni dei più grandi attori italiani del Novecento, tra i quali Gian Maria Volonté, Tino Buazzelli, Giancarlo Sbragia, Gianrico Tedeschi, Rossella Falk, Edmonda Aldini, Roberto Herlitzka, Gabriele Lavia, Giancarlo Giannini, Nino Manfredi, Glauco Mauri, Monica Vitti, Mariano Rigillo e, più recentemente, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni e Pierfrancesco Favino. Fra i suoi allievi anche Luca Ronconi, Mario Ferrero e Andrea Camilleri.

 

Il Fondo Orazio Costa comprende la biblioteca e l’archivio personale del Maestro. Il materiale archivistico è costituito da documenti di varia natura quali corrispondenze, appunti, articoli giornalistici, copioni, foto di scena sul percorso registico e formativo di Costa. I numerosi disegni, schizzi e bozzetti, documentano invece l’apporto che la sorella Valeria e il fratello Tullio hanno portato, in qualità di scenografi o costumisti, a molti suoi allestimenti. Particolarmente importanti sono i 46 quaderni del Maestro che contengono appunti in forma di diario tenuti dal 1938 fino a pochi giorni prima della sua morte, preziosi testimoni del suo percorso pedagogico.  

Estremi cronologici

I materiali del Fondo librario e archivistico comprendono l’arco temporale 1850-1999.

Consistenza

Unità 8719: 180 faldoni, 260 scatole d'archivio, 24 cartellette, 6 rotoli da disegno, 46 quaderni, 8203 volumi della biblioteca (monografie e periodici).

Storia archivistica

Costa ha avuto un legame stretto con la città di Firenze e il Teatro della Pergola, in particolare, dove fondò nel 1979 il Centro di Avviamento all’Espressione. Nei primi anni Novanta vi trasferì la sua residenza, quindi la biblioteca e l’archivio, che alla sua morte sono rimasti al Teatro. Il materiale archivistico – ancora custodito nei locali dell’ex appartamento di Costa – è in fase di riordino e catalogazione e oggetto di diversi studi sulla sua attività artistica e intellettuale.

Condizioni per l’accesso

Previo appuntamento, mandando una mail a centrostudi@teatrodellatoscana.it, dove va specificato il motivo della ricerca e una lettera di referenze. Il personale del Centro Studi provvederà a indicare data e ora dell'appuntamento.

Strumenti di ricerca

Presente inventario cartaceo

Bibliografia essenziale

Gian Giacomo Colli, Una pedagogia dell'attore: l'insegnamento di Orazio Costa, Roma, Bulzoni, 1996. 
Maricla Boggio, Il corpo creativo. La parola e il gesto in Orazio Costa, Roma, Bulzoni, 2001. 
Maricla Boggio, Mistero e teatro: Orazio Costa, regia e pedagogia, Roma, Bulzoni, 2004.  
Maricla Boggio, Orazio Costa maestro di teatro: lezioni in accademia, Roma, Bulzoni, 2007. 
Maricla Boggio, Orazio Costa prova Amleto, Roma, Bulzoni, 2008.    
L’Amleto di Orazio Costa Giovangigli. Una vita trascorsa meditando sul testo di Shakespeare, a cura di Mauro Paladini, Firenze, Consiglio Regionale della Toscana, 2014.  
Lucilla Bonavita, Luigi Pirandello e Orazio Costa. Gli inediti dell’Archivio Costa nell’esperienza del Piccolo Teatro di Roma (1948-1954), Pisa-Roma, Fabrizio Serra editore, 2015. 
Orazio Costa, Poesie. Edite e inedite, con saggio critico e nota ai testi di Lucilla Bonavita, Fabrizio Serra Editore, Pisa – Roma, 2015. 
Laura Piazza, L’acrobata dello spirito, Corazzano, Titivillus, 2018.  
Maricla Boggio, La danza interiore. Orazio Costa, la mimica e l’interpretazione, Roma, Bulzoni, 2019. 
Orazio Costa, Viaggio in India, a cura di Maricla Boggio, Roma, Bulzoni, 2020. 
Maricla Boggio, Si fa che si era. Orazio Costa, dal gioco al teatro; saggi di Francisco Mele e Pier Paolo Pacini, Roma, Bulzoni, 2021. 

Arnoldo Foà

Biografia

Nato a Ferrara da genitori ebrei il 24 gennaio 1916 e scomparso a Roma l’11 gennaio 2014, Arnoldo Foà ha attraversato da protagonista il Novecento italiano. Attore eclettico e prolifico, Foà segna con l'interpretazione incisiva e spesso memorabile le scene italiane, ma anche il cinema e la televisione, diventando già da giovane uno dei più amati protagonisti di alcune famose produzioni RAI, come Capitan Fracassa, Le cinque giornate di Milano, La freccia nera, L’isola del tesoro, Il giornalino di Giamburrasca, I racconti del Maresciallo, Il cugino americano, Nostromo, Fine secolo e Il Papa buono. Intensa e importante l’attività teatrale dove è diretto, tra gli altri, da registi come Visconti e Strehler, e nel quale lascia il segno anche come autore e regista.

 

Nel cinema la sua recitazione asciutta e moderna lo ha portato a interpretare più di 100 film, e a lavorare con famosi registi italiani e internazionali come Blasetti, Orson Welles ed Ettore Scola. Diventano celebri, inoltre, le sue registrazioni di dizioni poetiche su vinile e recentemente anche su cd: Dante, Lucrezio, Carducci, Leopardi, e anche Neruda e Garcia Lorca.

 

Arnoldo Foà è stato anche pittore, scultore e giornalista particolarmente impegnato nelle cause civili, a partire dal periodo della guerra. Nel 1995 un autorevole comitato ha presentato al Presidente Ciampi una raccolta di firme a sostegno della nomina di Foà a Senatore a vita. 

Date / estremi cronologici

1916-2014

Tipologia e consistenza

Il fondo di Arnoldo Foà documenta la longeva e brillante carriera artistica di uno dei più importanti attori italiani del Novecento, facendo luce inoltre sulla sua attività come autore e regista.

 

Il Fondo è costituito da diverse tipologie di materiali come: locandine, copioni teatrali, adattamenti per la televisione, soggetti cinematografici, scritti radiofonici, articoli giornalistici, programmi di sala, dvd, corrispondenza e una scatola di scritti vari. I materiali sono stati concessi dalla famiglia dell'artista ferrarese al Centro Studi nel febbraio 2016, in occasione della mostra fotografica Arnoldo Foà. Una vita lunga un secolo dedicata all’attore, che alla città di Firenze era particolarmente legato. Il fondo è suddiviso in tre sezioni principali, ciascuna destinata a un settore: teatro, cinema e televisione; altri documenti testimoniano invece la sua esperienza radiofonica, sia in veste di conduttore di trasmissioni che in veste di autore di contenuti e programmi.

Bibliografia essenziale

Arnoldo Foa, Le pompe di Satana, Roma, Pellicanolibri, 1990. 
Arnoldo Foa, La formica, Roma, Pellicanolibri, 1991. 
Arnoldo Foa, La costituzione di Prinz, Roma, Pellicanolibri, 1992. 
Arnoldo Foa, Recitare. I miei primi sessant’anni di teatro, Roma, Gremese 1998. 
 Arnoldo Foa, Autobiografia di un artista burbero, Palermo, Sellerio, 2009.  
Rosa Carbone, L’attore italiano nel secondo Novecento: il profilo artistico di Arnoldo Foà, tesi di Dottorato di ricerca in Storia delle arti e dello spettacolo dell’Università di Firenze (ciclo XXXV), tutor Prof. Renzo Guardenti, 2023.

Sitografia

Voce Arnoldo Foà in Dizionario Biografico degli Italiani 
AMAtI – Archivio Multimediale degli Attori Italiani 
Archivio Arnoldo Foà
Arnoldo Foà, Lamento per Ignacio (Garcia Lorca), in YouTube
Capitan fracassa, puntata registrata pubblicata sul portale Rai Play
http://www.italymedia.it/arnoldofoa/teatro.htm 

Andreina Pagnani

Denominazione / Titolo

Fondo fotografico Andreina Pagnani

Biografia

Andreina Gentili (Roma, 1906 – 1981), in arte Andreina Pagnani, riassumeva le doti tipiche della prima donna di stampo ottocentesco, dalla magnetica e autorevole presenza scenica alla capacità di immedesimarsi in personaggi molto diversi. Eclettismo che brillò in diversi campi dello spettacolo: sul palcoscenico anzitutto, dove lavorò con i più grandi attori e registi della sua generazione, ma anche nel cinema, recitando a fianco di Vittorio de Sica e Totò; nel doppiaggio cinematografico fu la voce italiana di dive internazionali come Marlene Dietrich, Norma Shearer e Joan Crawford, protagonista di diversi radiodrammi in radio, mentre in televisione divenne celebre nelle vesti della Signora Maigret, moglie del commissario francese di Georges Simenon interpretato da Gino Cervi, compagno di tanti successi artistici.

 

In teatro la Pagnani si misurò con un repertorio multiforme che spaziò dalla tragedia greca alla commedia musicale, dai classici al boulevard. Affrontò Shakespeare, Goldoni, Čechov, Shaw, Wilde, Rattigan, Cocteau, Pirandello e Betti con rinnovata curiosità. I personaggi che più gli si confecero furono però quelle di donne destinate a soccombere per tanta passione: la pirandelliana Contessa Ilse, la cui poesia è schiacciata dalla brutalità nei Giganti della montagna di Pirandello; Yvonne, la madre morfinomane morbosamente attaccata al figlio adolescente de I parenti terribili di Cocteau; Lea de Lorval, l’intensa e sensuale protagonista di Chéri di Colette; Leona de La pappa reale di Felicien Marceau che rinuncia, nel finale, alla propria felicità per salvaguardare quella della figlia. 

Date / estremi cronologici

1906-1981

Consistenza

Il Fondo contiene varie tipologie di foto (di scena, ritrattistica e prove degli spettacoli) di Andreina Pagnani e 24 documenti di carteggio, per un totale di 367 unità. Il materiale racconta gran parte dell’attività teatrale dell’attrice e le sue collaborazioni con personaggi della caratura di Luigi Pirandello, Silvio D’Amico e Jacques Copeau. Di particolare interesse le foto con dedica all’attrice, da parte di rinomate personalità quali Luchino Visconti, Renzo Ricci, Giorgio De Lullo, Renato Simoni, Rina Morelli, Franco Zeffirelli e Eduardo De Filippo.

Bibliografia essenziale

Carlo Alberto Peano, Andreina Pagnani: una vita nel teatro, Associazione culturale Todi Festival Editore, 1991. 
Luchino Visconti, Il mio teatro, a cura di Caterina D’Amico De Carvalho e Renzo Renzi, Bologna, Cappelli Editore, 1979, Vol.1. 
Silvio D’Amico, Cronache 1914/1955, a cura di Alessandro d’Amico e Lina Vito, Palermo, Edizioni Novecento, 2003, Tomo 1 e Tomo 3.  
Roberto De Monticelli, L’attore, a cura di Odoardo Bertani, Milano, Garzanti, 1988. 
Gerardo Guerrieri, Il teatro in contropiede, cronache e scritti teatrali 1974-1981, a cura di Stefania Chinzari, Bologna, Bulzoni, 1993. 
Chiara De Luca, L’attività teatrale di Andreina Pagnani attraverso l’Archivio del Teatro della Pergola (1926-1971), tesi di laurea magistrale, Università di Firenze, relatore Prof.ssa Francesca Simoncini, a. A. 2021-2022.

Sitografia

http://amati.fupress.net 
http://www.teatrodellapergola.com/vistocongoogle 
http://www.sipario.it/andreinapagnani.htm 
https://www.treccani.it/enciclopedia/andreina-pagnani/ 

Paolo Emilio Poesio

Decano della critica italiana, vero punto di riferimento per il mondo della prosa, Paolo Emilio Poesio ha scritto per oltre trent'anni sul quotidiano «La Nazione». È stato anche scrittore, insegnante di recitazione e regista, ma soprattutto un frequentatore appassionato del Teatro della Pergola, a cui ha lasciato il proprio fondo librario, composto da oltre 6500 monografie e 650 volumi di periodici, e l’archivio personale costruito durante la sua lunga carriera, per un totale di oltre 90 scatole di materiali in fase di censimento, insieme alla sua collezione di manifesti e oggetti teatrali.

Denominazione / Titolo

Fondo Paolo Emilio Poesio

Storia/biografia

Decano dei critici italiani, fautore della nascita dei teatri stabili, autore di studi importanti sul teatro di regia, dramaturg, traduttore, Paolo Emilio Poesio è stato una figura chiave per la rinascita del teatro italiano nel dopoguerra. In gioventù fu anche poeta e regista raffinatissimo, nonché insegnante di recitazione, tra il ‘48 e il ’50, alla prestigiosa scuola di via Laura a Firenze.   
Autorevole punto di riferimento per il mondo della prosa, Poesio ha scritto per oltre trent'anni sul quotidiano “La Nazione”. Seppe vivere il teatro, oltre che in poltrona, anche nei camerini. Fu anzitutto consigliere, interlocutore e guida di molti teatranti, dai più illustri ai giovani emergenti. Ma anche uno straordinario talent scout. Avviò alle scene Paolo Poli, nel 1949 fece debuttare un giovanissimo Giorgio Albertazzi nella Calandria del Bibbiena, di cui firmò la regia.   
Il Teatro della Pergola fu il nido prediletto di Poesio. Seguiva gli spettacoli dal palco numero 10 del 2° ordine, costellato nel corso degli anni di un’aura mitica. Da lì partivano gran parte delle sue critiche teatrali, scritte a caldo, subito dopo la chiusura del sipario, magiche alchimie di cultura, passione e impegno di cronaca. Alla Pergola promosse la Rassegna dei Teatri Stabili, condusse un corso di storia del teatro per l’Università dell’Età Libera e una serie di incontri sulla critica teatrale per i giovani abbonati del club ETI21.  
L’archivio e la ricchissima biblioteca personale di Poesio hanno ritrovato una seconda casa al Centro Studi del Teatro della Pergola, dove è stato ricostruito il suo studio con librerie, scrivania e poltrone, così come l’aveva lasciato nell’abitazione fiorentina di piazza Ferraris. 

Date / estremi cronologici

1915-2000 

Fondo – storia e consistenza

Il Fondo è stato donato al Teatro della Pergola dagli eredi di Paolo Emilio Poesio per volere di questo ultimo ed è costituito dalla biblioteca e dall’archivio di Paolo Emilio Poesio, cinquant’anni di vita teatrale raccolta con puntigliosa e amorosa cura. 
Comprende oltre 6300 monografie, 650 periodici, 90 unità archivistiche, una collezione di manifesti teatrali, vhs e raccoglitori di dischi 45 giri, una scatola di oggetti personali e maschere, oltre alle librerie, la scrivania e la poltrona del suo studio personale.

Bibliografia essenziale

Paolo Emilio Poesio, Immagini dell'ignoto: musiche e fantasie, Firenze, Tipogr. Fiorenza, 1939.  
Paolo Emilio Poesio, Soste lungo la strada, Firenze, Tyszkiewicz, 1947. 
Paolo Emilio Poesio, Jean Louis Barrault, Bologna, Cappelli, 1961.  
Il maestro di Via Laura Raffaello Melani, testimonianze di amici e discepoli, a cura di Adelmo Damerini e Paolo Emilio Poesio, Firenze, Vallecchi, 1963.  
Fano per Ruggeri: ritratto di un grande attore, atti della tavola rotonda tenuta alla Sala S. Michele, sabato 21 giugno 1986, a cura di P. E. Poesio et altri, Fano, Biblioteca comunale Federiciana, 1988. 
Paolo Emilio Poesio, Maurizio Scaparro: l’utopia teatrale, Venezia, Marsilio, 1995. 
Alfred de Musset, Lorenzaccio, con la traduzione e l'adattamento di Paolo Emilio Poesio nell'edizione diretta da Maurizio Scaparro, Milano, Ubulibri, 1997. 
Paolo Emilio Poesio, Palco n. 10. Scritti sul teatro, a cura di Francesco Tei, Firenze, Nardini, 2021.  

Anna Anni

Storia/biografia

Costumista, scenografa e disegnatrice, Anna Anni nasce nel 1926 a Marradi. Nel 1953 esordisce con Orson Welles disegnando i costumi per La locandiera e Il Volpone. L’anno successivo disegna l’attrezzeria per La Cenerentola alla Scala, evento che segna l’inizio di un lungo sodalizio con Franco Zeffirelli, con cui realizza spettacoli memorabili. Il debutto come costumista avviene nel 1960 con Alcina alla Fenice di Venezia. Le sue creazioni hanno calcato i palchi dei teatri più importanti al mondo, vestendo artisti del calibro di Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Katia Ricciarelli, Maria Callas, Carla Fracci, Rudolf Nureyev, Montserrat Caballè, Anna Magnani, Rossella Falk, Valentina Cortese e Fanny Ardant. Si spegne il 1º gennaio 2011 a Firenze, all'età di 84 anni.

 

Anni dona al Teatro della Pergola la sua biblioteca personale. 

Date / estremi cronologici

1926-2011

Consistenza

Il fondo è costituito da 712 volumi, prevalentemente monografie, inerenti la storia del costume e delle arti decorative in lingua italiana, inglese, francese e giapponese. Tutti i volumi sono catalogati in SBN. Il Fondo è stato donato al Teatro della Pergola per volere della costumista.

Bibliografia

Anna Anni dal segno alla scena, a cura di Silvia Barlacchi e Paolo Fondi, catalogo della mostra tenuta a Firenze dal 31 marzo al 10 giugno 2006, Livorno, Sillabe, 2006. 
Costumi di scena: Anna Anni e l'Officina Cerratelli, Pisa, 23 marzo - 30 giugno 2013, Ghezzano (PI), Felici, 2013. 

Bruno Schacherl

Denominazione / Titolo

Donazione Bruno Schacherl

Storia/biografia

Bruno Schacherl (Fiume, 1920 – Firenze 2015) nasce a Fiume nel 1920 da una famiglia ebraica di origine boema. La sua storia è un intreccio fra letteratura, militanza antifascista, giornalismo e teatro. Allievo di Giuseppe De Robertis all’Università di Firenze, si laurea a 21 anni con una tesi su poeti allora recenti (Saba, Ungaretti, Montale). Firenze diventa la sua città eletta, frequenta gli intellettuali del Caffè “Le Giubbe Rosse” e prende parte alla Resistenza. Marxista gramsciano in politica, brechtiano nella cultura teatrale, autore di numerosi saggi letterari e di traduzioni dal francese (Stendhal, Flaubert, Proust, ecc.), Schacherl è stato firma autorevole di diversi quotidiani e periodici: da «l'Unità» (1948-67) alla «Rinascita» (1967-87), «Il Nuovo Corriere» e «Il Contemporaneo». Nel 2005 raccoglie in una monografia alcuni degli articoli da lui scritti soprattutto per le riviste «II Contemporaneo» e «Rinascita», rievocando la stagione feconda del teatro italiano compresa tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Settanta del secolo scorso. I volumi di natura teatrale della sua biblioteca personale vengono donati al Teatro della Pergola nel 2015, poco dopo la sua scomparsa, grazie all’intervento della figlia Luisa.  

Date / estremi cronologici

1920-2015

Consistenza

La donazione è composta di 348 vv prevalentemente di studi sul teatro e letteratura drammatica.

Condizioni per l’accesso

Previa appuntamento, mandando una mail a centrostudi@teatrodellatoscana.it dove va specificato titolo e autore del volume richiesto. Il personale del Centro Studi provvederà ad indicare data e ora dell'appuntamento.

Bibliografia essenziale

Bruno Schacherl, Ruzante: la breve rivolta del villano, (s.l. s.n.) 1968.  
Bruno Schacherl, Lo spazio politico del teatro nell'Italia degli anni Settanta, (s.l. s.n.) 1969.  
Bruno Schacherl, Il critico errante. Anni Sessanta e dintorni a teatro in cerca di Storia, Firenze, Le Lettere, 2005.  
Bruno Schacherl, Come se, Fiesole, Cadmo, 2002. 
https://archivi.dar.unibo.it/files/cultea/news/1351-bruno-schacherl-in-memoriam.html 

Antonio Sferlazzo

Denominazione / Titolo

Fondo Fotografico Antonio Sferlazzo

Storia/biografia

Antonio Sferlazzo (Grosseto 1952), oltre a essere stato un protagonista della fotografia teatrale degli anni Settanta, collaborando tra gli altri con Carmelo Bene, Tadeusz Kantor, Vittorio Gassman, Roberto De Simone, ha lavorato per importanti settimanali italiani come «L’Espresso», «Europeo», «Panorama». Ha pubblicato vari libri sulla Toscana, tra cui Escape to Tuscany (Fodor’s Travel Publication, USA, 1999). Il suo lavoro è stato presentato con successo in varie mostre personali e collettive a Praga, New York e in Italia, compreso una personale all’Istituto Francese di Firenze nel ‘94. La rivista di fotografia americana «Aperture» lo ha incluso nel 1993 in una monografia sui più significativi fotografi italiani, catalogo di una mostra collettiva presentata alla Fondazione Guggenheim di Venezia.

 

Il Fondo documenta il lavoro di diversi registi e attori che hanno fatto la storia del teatro italiano e internazionale negli anni Settanta e Ottanta. Di particolare interesse le foto su: Vittorio Gassman e le attività della sua Bottega teatrale fondata a Firenze nel 1979; la Scuola di drammaturgia di Eduardo De Filippo al Teatro della Pergola; Tadeusz Kantor durante la lunga permanenza a Firenze; Luca Ronconi nel corso della pluriennale attività a Prato; e poi ancora l’attività di Giorgio Albertazzi, Carlo Cecchi, Dario Fo, Roberto Benigni, Gigi Proietti e Roberto De Simone. Molta documentazione è dedicata al teatro di ricerca, soprattutto quello legato alle felici stagioni del Rondò di Bacco di Firenze: da Memè Perlini a Remondi e Caporossi, da Pieralli a Leo De Berardinis, da Vasilicò ai Magazzini Criminali, senza dimenticare i grandi interpreti internazionali: Bob Wilson, Odin Theatre, Meredith Monk, Leaving Theatre, Bread and Puppet, La Mama. Sono documentate inoltre tutte le produzioni del Teatro Regionale Toscano di cui Sferlazzo era fotografo stabile.

 

Una parte importante è dedicata al teatro di strada, al teatro comico e al mimo che conobbe a Firenze in quegli anni un felice periodo. 

Date / estremi cronologici

1975-1987

Consistenza

Il fondo fotografico Antonio Sferlazzo è costituito da oltre 78.000 elementi tra negativi, provini e diapositive che documentano gran parte del teatro di ricerca svolto in Toscana negli anni Settanta e Ottanta del Novecento.

Bibliografia essenziale

Kantor: Wielopole-Wielopole dossier, a cura di Jozef Chrobak, Silvia Parlagreco, Valerio Valoriani, Natalia Zarzecka; diario delle prove Luisa Passega; documentazione fotografica di Antonio Sferlazzo; scritti e testimonianze di Alessandro Bertolazzi ... [et al.], Roma, Gremese Editore, 2006. 
Antonio Sferlazzo, Impressioni di Toscana, Firenze, Edizioni GL, 2000. 
Antonio Sferlazzo, Candice Gianetti, Escape to Tuscany, photography by Antonio Sferlazzo, text by Candice Gianetti, New York, Fodor, 2001. 

Renzo Tian

Biografia/storia archivio

Renzo Tian (1926-2017) è stato un accademico, storico della letteratura e del teatro e critico de «Il Messaggero» per oltre 35 anni. Negli anni 1963-1975 dirige l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma, impegnandosi in particolare a riallacciare i rapporti fra l’Accademia e il teatro militante, rinnovare e arricchire i metodi di insegnamento introducendovi le nuove tendenze del teatro italiano. Nel 1970 partecipa, insieme con Umberto Eco, Benedetto Marzullo, Luigi Squarzina e molti altri, alla fondazione, presso l’Università di Bologna, del corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS), ricoprendo l’insegnamento di Storia dello spettacolo. Nel corso del suo percorso culturale è stato, inoltre, Presidente dell’Associazione Nazionale Critici Teatrali e Commissario straordinario dell’Ente Teatrale Italiano (ETI). Ha dato alle stampe vari scritti e saggi nel campo degli studi di francesistica e di teatro.  Dal 1984 al 1998 ha diretto, insieme a Giorgio Strehler, la rivista «Théâtre en Europe», pubblicata a Parigi sotto l’egida del Ministero francese della cultura.

 

Tian ha donato al Teatro della Pergola la biblioteca e l’archivio personale.  

Date / estremi cronologici

1890-2015 circa

Consistenza

La biblioteca è composta di oltre 2500 volumi principalmente di natura letteraria e teatrale, catalogati su SBN.  L’archivio raccoglie studi, scritti, interventi a convegni e conferenze, rassegna stampa, corrispondenze e foto che testimoniano il longevo ed eclettico percorso di Tian nel campo dello spettacolo dal vivo.

Bibliografia essenziale

Renzo Tian, La poesia di Sainte-Beuve e 'Les fleurs du mal', in “Belfagor: rassegna di varia umanità”, a. 1, n. 5 (set. 1946), p. 530-539.  
Renzo Tian, Italo Svevo europeo: una grande voce di ieri, [s.l.,s.n.], 1956. 
Renzo Tian, Lamartine e Balzac, in Studi sulla letteratura dell'Ottocento in onore di Pietro Paolo Trompeo, a cura di Giovanni Macchia e Glauco Natoli, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1959, pp. 229-237.  
Renzo Tian, Emma Gramatica in “Almanacco dello spettacolo drammatico / Istituto del dramma italiano”, 1965, p.207-210.  
Renzo Tian, Ritratto di Eduardo, in “Teatro italiano: annuario dell'Istituto del dramma italiano”, 1972, pp.146-150.  
Renzo Tian, L'immaginazione, quando è forte, produce l'evento, in “Sipario”, a. 36(1982), n.414, pp. 11-19. 
Renzo Tian, Lo stato del teatro: Taormina: 30. Convegno I.D.I., in “Sipario”, a. 38(1984), n.439, pp. 5-8.  
Omaggio a Salvo Randone: mostra documentaria al Teatro Eliseo dal 10 ottobre al 10 novembre 1985, a cura di Renzo Tian, Roma, Supema, 1985. 
Renzo Tian, Cronaca di folli amanti, Roma, [s.n.], 1991. 
Renzo Tian, Quest’amore impossibile, Roma : [s.n.], 1992.  
Giorgio Strehler, o La passione teatrale. L'opera di un maestro raccontata al Premio Europa per il teatro, a cura di Renzo Tian, in collaborazione con Alessandro Martinez; con una sezione dedicata ad Anatolij Vasilʹev, Premio Europa nuove realtà teatrali, a cura di Franco Quadri, Milano, Ubulibri,1998. 
Renzo Tian, Macchia: il teatro passione dominante. Ricordo del grande studioso, in “Hystrio, a.15(2002), n.1, pp. 60-62.  

Aladino Tofanelli

Biografia

Aladino Tofanelli (Firenze 1893-1959) è stato direttore del Teatro della Pergola dal 1927 fino alla sua scomparsa. Nel 1926 gli Accademici Immobili, dopo oltre due secoli di affidamento della programmazione del loro teatro a impresari esterni, decisero di riportare l’attività teatrale sotto il diretto controllo, incaricando una persona di fiducia da essa stipendiata. La scelta cadde appunto su Tofanelli, già direttore del piccolo, ma prestigioso Teatro Alfieri e funzionario della S.I.A.T., la società proprietaria del Politeama Vittorio Emanuele II e del Teatro Verdi. L'indirizzo gestionale di Tofanelli, dal 1928 al 1942, confermava le precedenti strategie teatrali che avevano trasformato l’antico tempio dell’opera a Firenze in un teatro dedito soprattutto a spettacoli di prosa. Dall’altro, grazie a una fitta rete di contatti sia a livello nazionale che internazionale, la Pergola ospitava celebri formazioni di vario genere: dall’operetta al varietà, con le troupe di Nella Regini e Carlo Lombardo, dei fratelli Schwarz, fino alla rivista di Totò; dal teatro dialettale, con le compagnie di Raffaele Viviani, Gilberto Govi, Angelo Musco o Cesco Baseggio, alla prosa per così dire “leggera”.

 

Il 14 ottobre 1942, l’Accademia, impossibilitata a far fronte ai costi di gestione, provvide alla vendita del suo teatro all’ETI, il neonato Ente Teatrale Italiano voluto dall’allora ministro della Cultura Popolare, il fiorentino Alessandro Pavolini, per offrire alle compagnie di giro, controllandole più strettamente, un circuito teatrale che garantisse il lavoro anche in tempo di guerra. Aladino Tofanelli si trovò così a traghettare l’antico teatro dalla gestione privata dell’Accademia a quella pubblica dell’Ente Teatrale di Stato, mansione che continuò a svolgere fino alla morte, sopraggiunta repentinamente nella notte del 25 marzo 1959, proprio all’interno di quel teatro che lo aveva visto all’opera per quasi trentacinque anni.

 

Oltre alla documentazione prodotta dalla gestione delle stagioni teatrali del Teatro della Pergola negli anni 1927-1942, custodita nell’Archivio dell’Accademia degli Immobili, Aladino Tofanelli ha lasciato al Teatro della Pergola il suo archivio personale. 

 

Consistenza

Il Fondo Aladino Tofanelli è composto principalmente da foto personali che lo ritraggono in luoghi di lavoro o cerimonie pubbliche. Di particolare interesse la ricca serie di foto con dedica di attori e cantanti della prima metà del Novecento, alcune montate su cartoncino, oltre che le piante relative a un progetto relativo al Teatro Alfieri di Firenze.

Bibliografia

Maria Alberti, L’Accademia degli Immobili di Via della Pergola: tre secoli di storia del teatro, in L’accademia degli Immobili, “proprietari de Teatro di via della Pergola in Firenze”. Inventario, a cura di Maria Alberti, Antonella Bartoloni e Ilaria Marcelli, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Generale per gli Archivi, 2010, pp. 9-26. 
 Vittoria Piazzesi, L’attività dell’Accademia degli Immobili di Firenze nella gestione impresariale di Aladino Tofanelli (1929-1942). Analisi dei carteggi relativi agli anni 1928-1930, tesi di laurea in PROGEAS, Università degli Studi di Firenze, relatore Prof.ssa Francesca Simoncini, a.a. 2016/2017. 

Enrico Mazzuoli

Denominazione / Titolo

Fondo Enrico Mazzuoli

Storia/biografia

Enrico Mazzuoli è stato un critico teatrale e scrittore. Nel 2013 dona la sua biblioteca e il suo archivio al Teatro della Pergola.

Date / estremi cronologici

…. - 2013

Consistenza

La biblioteca è composta di 1240 vv., principalmente testi drammatici, studi e saggi sul teatro. L’archivio raccoglie appunti personali, estratti di scritti teatrali, programmi di sala e un fascicolo di ritagli di recensioni su pubblicazioni ed eventi teatrali

Bibliografia

Enrico Mazzuoli, Jarro (Giulio Piccini), Firenze, Olschki, 1973.  
Enrico Mazzuoli, Album di Firenze, 1975. 
Enrico Mazzuoli, Teatro stabile di Torino: Addio alle armi in Prima rassegna internazionale dei teatri stabili, Firenze, ottobre 1965, Firenze, Comune di Firenze - Provincia di Firenze - Azienda autonoma di Turismo di Firenze, [1965?]. pp. 50-63.