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"Femininum Maskulinum" di nuovo in scena al Teatro La Comunità di Roma

16 dicembre 2024

Femininum Maskulinum di Giancarlo Sepe di nuovo in scena al Teatro La Comunità di Roma.

 

Dal 28 dicembre al 19 gennaio torna in scena lo spettacolo sull’ascesa di Hitler e la ribellione degli artisti. Alcuni si esprimono negli angoli bui, nei sotterranei, altri decidono di scappare, e salvarsi la vita. Sepe, candidato al Premio “Le Maschere” 2024 come migliore autore di novità italiana, racconta di questi fuggiaschi, che avevano sognato e sperato nella Repubblica di Weimar, nelle sue promesse di libertà culturali, politiche, sessuali, di genere.

 

Il 30 gennaio del 1933 Hitler sale al potere e tutto quello sognato e sperato nella Repubblica di Weimar: le promesse, le libertà culturali, politiche, sessuali, quelle di genere, sono cancellate. Il teatro, la musica e il cinema cercano di respingere le proibizioni sul pensiero, la patria, la famiglia e il sesso. Sono gli artisti a ribellarsi, a ritrovarsi in posti nascosti come clandestini, cantanti, attori, romanzieri, drammaturghi, ballerini e musicisti, scelgono di esprimersi negli angoli bui, nei sotterranei, nei letti, nelle strade e sono alcuni di loro che in quel fatidico giorno, il 30 gennaio 1933, decidono di scappare e salvarsi la vita.

 

Thomas Mann, forte del Premio Nobel, cerca di resistere alla fuga e solo nel 1936 decide di lasciare la Germania con la moglie Katia ebrea di nascita. Erano gli anni in cui i tedeschi guardavano all’America come alla terra dove tutto è possibile, finanche accettare la musica nera, permettere a tutti, ebrei compresi, di fare del cinema, tra questi Billy Wilder, il regista ebreo di origine austriaca che nella Berlino de 1929 dà avvio alla sua carriera, mantenendosi, lavorando da ballerino per signore sole, in una Ballsaal della capitale.

 

Hitler costruisce la nuova Germania desiderosa di annientare i nemici e diventare agli occhi del suo popolo la razza eletta. L’efferatezza espressa in quegli anni, con uccisioni e rappresaglie, creano paura e tracciano la strada di una perdizione che solo una guerra “persa” potrà sanare. Negli anni ’30, in America, c’era la grande depressione e il proibizionismo che elessero personaggi come Al Capone a eroe di un dissesto morale che spesso viene assimilato al terrore nazista. Tutti fuggivano, tutti cercavano un posto dove stare e lavorare. Femininum Maskulinum parla di loro.

28 dicembre 2024 - 19 gennaio 2025

Femininum Maskulinum

uno spettacolo di Giancarlo Sepe

 

con (in ordine alfabetico) Sonia Bertin, Alberto Brichetto, Lorenzo Cencetti, Chiara Felici, Alessia Filiberti, Francesco Lanzanova, Ariela La Stella, Aurelio Mandraffino, Giovanni Marra, Riccardo Pieretti, Federica Stefanelli

e con la partecipazione di Pino Tufillaro

musiche Davide Mastrogiovanni | Harmonia Team
scene Carlo De Marino
costumi Lucia Mariani
disegno luci Javier Delle Monache
assistente costumista Isabella Melloni

elettricista Erica Galante

scene realizzate dal Laboratorio di Scenografia del Teatro della Pergola
macchinisti realizzatori Duccio Bonechi, Cristiano Caria, Francesco Pangaro, Filippo Papucci

produzione Teatro della Toscana

foto di scena Manuela Giusto

 

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