Un uomo creduto e poi fintosi morto, quando “risuscita” s’accorge che non può essere riammesso nella società, nella famiglia, perché per la società, per la famiglia egli è morto davvero. Quale prova più scintillante del sentimento del contrario nel Fu Mattia Pascal di Pirandello?
Geppy Gleijeses, diretto da Marco Tullio Giordana, interpreta un testo di disonestà e purezza, vita-morte nel grande caleidoscopio della certezza sociale, che bolla come sicuro quello che non esiste e come inesistente quello che vive.
E dentro una tessitura umoristica, elementi riflessivi e irrazionali sconvolgono quella quarta parete, che nel teatro come nel romanzo dovrebbe essere protezione d’impersonalità, come se l’autore stesso e il pubblico non esistessero.
Il fu Mattia Pascal
- dal romanzo di
Luigi Pirandello
- libero adattamento di
Marco Tullio Giordana e Geppy Gleijeses
- regia
Marco Tullio Giordana
- con
Geppy Gleijeses
- e con
12 attori in via di definizione
- scenografia e luci
Gianni Carluccio
- costumi
Chiara Donato
- musiche
Andrea Rocca
- aiuto regia
Luca Bargagna
- produzione
Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses, Teatro della Toscana, United Artists