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Il sogno. Perdere la capacità di sognare significa far morire una parte di sé. Con Vorrei una voce Tindaro Granata ci restituisce il suo “incontro di anime” con le detenute di alta sicurezza della Casa Circondariale di Messina. Attraverso le canzoni di Mina, raccontano l’amore per la vita, quella spinta che ti permette di sopportare tutto, pur di realizzare un sogno. 
  
Il monologo nasce grazie al progetto Il Teatro per Sognare, ideato e organizzato da Daniela Ursino, direttrice artistica del teatro nel penitenziario.  Le canzoni dell’ultimo concerto live di di Mina alla Capannina, che Granata interpreta in playback, diventano la materia dei sogni, appartengono alla memoria collettiva di tutti noi e si sono rivelate essere materiale ideale per lavorare con persone non professioniste.  
  
L'attore e autore siciliano dona corpo e voce a un progetto drammaturgico totalmente inedito, con l’idea di entrare nei loro ricordi, in un loro spazio dove tutto sarebbe stato possibile, recuperando una femminilità annullata, la libertà di espressione della propria anima e del proprio corpo. E cercando il senso di tutto quello che avevo fatto fino ad allora. 

Teatro di Rifredi

80 minuti, atto unico

15 apr 2025 21:00
16 apr 2025 21:00

Vorrei una voce

  • di e con

    Tindaro Granata

  • con le canzoni di

    Mina 

  • ispirato

    dall’incontro con le detenute-attrici del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina 

  • nell’ambito

    del progetto Il Teatro per Sognare di D’aRteventi diretto da Daniela Ursino 

  • disegno luci

    Luigi Biondi 

  • costumi

    Aurora Damanti  

  • produzione

    LAC Lugano Arte e Cultura 

  • in collaborazione con

    Proxima Res 

  • foto

    Masiar Pasquali