Sarabanda è un ultimo confronto di una coppia che, in presenza d’un figlio e di una nipote, evidenzia le molteplici sfumature delle relazioni umane e familiari e la loro capacità di generare rimpianti, rimorsi, rancori.
ll mistero dell’amore e dell’odio, l’ineluttabile conflitto tra genitori e figli, tra indifferenza e attaccamento morboso, la vecchiaia, l’angoscia degli «ultimi giorni», lo scenario della vita, «troppo grande» per la debolezza umana, sono i temi di questa Sarabanda con Renato Carpentieri, Alvia Reale, Elia Schilton, Caterina Tieghi diretti da Roberto Andò. Una danza lenta e severa in cui le coppie si formano e si disfano: dieci scene, dieci dialoghi in cui i personaggi s’incontrano a due a due, per sciogliersi definitivamente nell’esecuzione di padre e figlia della omonima suite bachiana.
Un testo scomodo nella sua cruda onestà, ma il cui vero messaggio non è affidato alle parole, ma ai silenzi e ai gesti: alla tenerezza di un abbraccio, di un tenersi per mano, di un denudarsi accettando di rivelare l’uno all’altro la fragilità di corpi segnati dal tempo e dal peso di vivere.
Sarabanda
- di
Ingmar Bergman
- traduzione
Roberto Zatti
- regia
Roberto Andò
- con
Renato Carpentieri, Alvia Reale, Elia Schilton, Caterina Tieghi
- scene
Gianni Carluccio
- costumi
Daniela Cernigliaro
- musiche
Pasquale Scialò
- suono
Hubert Westkemper
- produzione
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Biondo Palermo
- in accordo con
Arcadia & Ricono Ltd
- per gentile concessione di
Joseph Weinberger Limited, Londra
- per conto della
Ingmar Bergman Foundation