L’ispettore generale è espressione emblematica del teatro gogoliano e del suo tentativo di denunciare, attraverso riso e comicità, la burocrazia corrotta della Russia zarista.
L’opera più analizzata, criticata, incompresa della letteratura russa rivive nell’adattamento di Leo Muscato, che dirige Rocco Papaleo nel ruolo del titolo. Infatti, i testi precedenti erano basati sulla contrapposizione fra il bene e il male. Qui, per la prima volta, i personaggi sembravano tutti negativi.
In realtà, è tutto più metaforico che naturalistico. La cittadina in cui irrompe l’ispettore generale non rappresenta una concreta località russa, ma una piccola comunità autosufficiente, un microcosmo autonomo perfettamente isolato, in cui Gogol fa confluire un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza.
L'ispettore generale
- di
Nikolaj Gogol
- con
Rocco Papaleo
- e con (in ordine alfabetico)
Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutrì, Marta Dalla Via, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Michele Schiano Di Cola, Marco Vergani
- adattamento e regia
Leo Muscato
- musiche originali
Andrea Chenna
- scene
Andrea Belli
- costumi
Margherita Baldoni
- luci
Alessandro Verazzi
- produzione
Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, TSV - Teatro Nazionale
- foto
Tommaso Le Pera