Nel 1895 Oscar Wilde, scrittore e commediografo all’apice del successo, fu condannato a due anni di lavori forzati, il massimo della pena per i reati di omosessualità.
Il De Profundis è una lunghissima lettera dedicata al suo giovane amico Alfred Douglas, con il quale ebbe per qualche anno un’intima relazione, scritta da Wilde durante gli ultimi mesi di prigionia nel carcere di Reading.
Il lavoro di elaborazione di Glauco Mauri ha mirato innanzi tutto a eliminare le parti troppo letterarie, le non poche imperfezioni (dovute alle pesanti restrizioni carcerarie), le omissioni e gli spazi temporali non rispettati nell’epistola per renderla “scenicamente efficace”. Una lettera di dura verità e di dolcissimo dolore. Uno spettacolo particolare di poesia, poesia di vita vera, una parabola universale della sofferenza, del valore dell’arte e dell’amore.
De Profundis
- di
Oscar Wilde
- traduzione
Camilla Salvago Raggi
- versione teatrale
Glauco Mauri
- con
Glauco Mauri
- musiche
Vanja Sturno
- luci
Alberto Biondi
- allestimento scenico
Laura Giannisi
- produzione
Compagnia Mauri Sturno
- foto
Filippo Manzini